Sabato 17 febbraio, presso il Palazzo De Vio a Gaeta, alle ore 16.30 si terrà il convegno, promosso dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni, sul tema “I LAICI NELLA CHIESA: storia di un tema”, con relatore don Dario Vitali, docente di Teologia e Direttore del Dipartimento di Teologia Dogmatica della Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Il tema della presenza corresponsabile dei laici nella Chiesa è quanto mai attuale; è urgente tornare a interrogarsi sull’identità e sulla missione del cristiano laico nella Chiesa, facendo affiorare il soffio dello Spirito del Concilio Vaticano II e valorizzando gli organismi di discernimento comunitario. Il laico è chiamato a partecipare alla comune missione ecclesiale non già in virtù di una qualche delega, ma grazie all’inserzione battesimale nel corpo della Chiesa.
Il Concilio Vaticano II è stato un evento fondamentale per la comprensione dell’identità della Chiesa e delle sue componenti e tra queste il laicato; riflettere sull’identità e vocazione del laico all’interno della missione della Chiesa richiede alcune premesse. Una prima annotazione nasce dal fatto che il Vaticano II ha dichiarato che il laicato è una realtà strutturale dell’essere chiesa, perché il laico (il termine deriva, per alcuni, dal termine greco “laicos” che significa popolo) è colui, che in quanto cristiano, vive il Vangelo nella concretezza della storia, in un territorio specifico e pertanto non è una categoria giuridica in subordinazione o in contrapposizione al presbitero. Una seconda considerazione deriva dalla riscoperta per la Chiesa del suo essere ministeriale nel quale il laico svolge una funzione di corresponsabilità.
Il Magistero ecclesiale qualifica l’identità del laico con due dimensioni: la dimensione sacramentale e quella secolare. La dimensione sacramentale si evince dall’essere laico all’interno del servizio che la Chiesa offre alla storia come segno di salvezza (Lumen Gentium), annunciando la novità del Vangelo come fondamentale per la vita. Questo comporta la sequela di Gesù Cristo, l’avere “i suoi stessi sentimenti”, l’essere “christifideles”, il divenire suo testimone. La dimensione secolare deriva dall’attenzione all’uomo nella sua ricerca di senso, di felicità, di risposta ai bisogni e dal “servizio alla persona e alla società, praticando la carità” (Christifideles laici 36-40), attestando come la fede cristiana sia una risposta audace e completa agli interrogativi della vita.
Nella stagione postconciliare si è assistito ad una tensione verso l’acquisizione di un’autentica laicità e la conoscenza della peculiare partecipazione dei laici alla missione della Chiesa nel mondo, senza riuscire però ad una completa acquisizione della vera identità dei laici. A tal fine si propone l’attuale convegno con la speranza che apporti un contributo per superare la ristretta consapevolezza della natura della vocazione laicale e promuovere la corresponsabilità e il discernimento comunitario in tutte le fasi della vita ecclesiale.