Il Perdono di Assisi

La Fraternità di Gaeta dell’Ordine Francescano Secolare e la parrocchia di San Giacomo Appostolo in Gaeta, in occasione della ricorrenza del Perdono di Assisi, hanno promosso un particolare programma per ricevere degnamente l’indulgenza plenaria prevista dalle 12 del 1° agosto alle 24 del 2 di agosto.

Il programma prevede il 1° agosto alle ore 17 le confessioni, alle 19 la santa Messa e alla 19.30 l’adorazione eucaristica. Il 2 agosto alle 9.30 lodi e confessioni fino alle 12.30; poi alle 17 nuovamente le confessioni, alle 18.15 il rosario francescano e alle 19 la santa Messa e la supplica a santa Maria degli Angeli.

Per ricevere l’indulgenza occorre:

  • visitare la Porziuncola, la cappella all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, oppure, visitare una chiesa francescana o parrocchiale;
  • confessarsi sacramentalmente negli otto giorni precedenti o seguenti, per essere in grazia di Dio;
  • partecipare alla Messa e ricevere la Comunione eucaristica;
  • rinnovare la professione di fede mediante la recita del Credo, per riaffermare la propria identità cristiana;
  • recitare il Padre Nostro, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio ricevuta nel Battesimo.

Francesco d’Assisi, al terzo anno della sua conversione, vide una piccola cappella della Madonna, abbandonata e in rovina, che decise di restaurare. Il terreno era di proprietà dei monaci benedettini, che glielo donarono. Nel 1209 nacque in questo modo la chiesetta della Porziuncola, dedicata a Santa Maria degli Angeli ad Assisi, oggi all’interno del grande Santuario. Questa piccola cappella divenne il centro del movimento francescano e fu proprio qui che nel 1211 Santa Chiara ricevette il suo saio. San Francesco elesse la Porziuncola a sua dimora “a causa della sua venerazione per gli angeli e del suo speciale amore per la madre di Cristo”.

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli.

Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore. Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”. “Quello che tu chiedi è grande, o frate Francesco”, gli disse il Signore, “ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra da parte mia questa indulgenza”.

E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e, dopo qualche difficoltà, dette la sua approvazione. Concesse l’indulgenza plenaria a quanti avessero visitato la chiesa il giorno della festa della titolare, il 2 agosto. Poi disse: “per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Francesco scattando rispose: “Santo Padre, non domando anni ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”.  E Francesco: “Padre Santo, a me basta la Vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni”.

Qualche giorno più tardi insieme ai vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso”.

Carlo Tucciello

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